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Immobili non residenziali: dal 2013 prezzi in costante calo, ma la frenata diminuisce nell’ultimo anno.

Godono in generale di buona salute fatturato e compravendite di immobili non residenziali.

I valori, in proporzione, sono più consistenti di quelli del residenziale. Ecco la fotografia dello studio Crif Res in merito.

Gli immobili direzionali, dedicati al terziario e alla produzione industriale presenti in Italia sono il 6,5% degli immobili totali (4,1 milioni su 64 milioni complessivi) e, sono stati protagonisti di oltre 51 mila transazioni immobiliari (quelle residenziali sono state, lo scorso anno, 578 mila) per un fatturato del valore di 15,6 miliardi di euro (contro il fatturato residenziale di 94,3 miliardi).

Compravendite non residenziali in aumento

In particolare, delle 51.571 compravendite di immobili non residenziali, il 57% è costituito da negozi (circa 30 mila transazioni), il 24% da capannoni e il restante 19% da uffici. Complessivamente il volume delle compravendite è cresciuto del +1,9% rispetto all’anno precedente.

Da queste evidenze si deduce che il peso effettivo del comparto, pur essendo caratterizzato da un volume di scambi relativamente contenuto, in realtà determini un valore commerciale ben più consistente e pari al 14% del mercato immobiliare italiano nel suo complesso, da cui si ha conferma del fatto che i valori medi per unità compravenduta risultano significativamente più elevati rispetto a quelli rilevati per il residenziale.

Quanto ai valori, nel I semestre dell’anno in corso il prezzo mediano dei negozi (senza considerare i laboratori) oggetto di compravendita a livello nazionale è stato pari a 182.000 euro, sostanzialmente allineato a quello del 2013, ma superiore a quello dello stesso periodo dell’anno scorso. In compenso, risulta in costante crescita la superficie degli immobili in oggetto, che è arrivata ad assestarsi a 111 mq contro i 76mq del 2013. La combinazione tra questi indicatori fa sì, però, che il valore al metro quadro risulti in decisa e costante diminuzione, essendosi attestato a 1.577 euro al mq, sebbene con un piccolo rimbalzo nell’ultimo semestre (+3%).

Mercato degli uffici, prezzi in crescita dal 2013

Per quanto riguarda, invece, il mercato degli uffici, il valore mediano nella prima metà dell’anno in corso si è assestato a 264.000 euro, contro i 220.000 del 2013. Anche in questo caso, però, la superficie mediana risulta in costante crescita negli ultimi anni e con 143 mq arriva a superare anche il record del 2014. Il valore al mq però si conferma in costante contrazione negli ultimi 6 anni e si ferma a 1.727 euro con una flessione del -1,5% rispetto al primo semestre 2018.

 

Prezzi dell’immobiliare residenziale in generale calo

Se si confrontano gli andamenti dei prezzi nel tempo dei tre segmenti immobiliari considerati, si osserva una diminuzione in termini nominali pressoché della medesima entità, con un calo del -26% negli ultimi 6 anni.

A livello territoriale e di segmento di mercato, però, si osservano alcune differenze: i negozi del Nord Est e del Sud Italia sono quelli che hanno subito la diminuzione dei valori più sensibile rispetto alle altre macroaree italiane, con una riduzione del -35% nel periodo di riferimento. La flessione più marcata per gli uffici, invece, è in corrispondenza delle unità ubicate nel Centro Italia con un calo del -40% mentre sono i capannoni presenti sulle Isole che hanno risentito maggiormente della fase negativa del mercato, avendo perso ben il 48% del valore nominale dal 2013 ad oggi.

articolo tratto da https://www.idealista.it/news