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Cos’è la provvigione di un’agenzia immobiliare?

La provvigione di un’agenzia immobiliare è il compenso una tantum che viene corrisposto per l’attività di intermediazione immobiliare messa in campo dal mediatore abilitato presso la Camera di Commercio, tale commissione viene riconosciuta nel momento in cui si dimostra di aver favorito la conclusione di una trattativa. Il tutto è normato dall’art. 1755 del codice civile e successive sentenze per i vari casi di specie.

Per mediazione immobiliare si intende tutta l’attività dell’agente immobiliare che va dalla preparazione della messa in vendita dell’immobile, compresa la pubblicazione dell’annuncio corredato da foto di qualità, video e tour virtuale non solo sui canali dell’agenzia ma anche sui marketplace immobiliari.

Altrettando fondamentale, poi, è la fase successiva che concerne gestione degli appuntamenti e delle visite all’immobile stesso e di tutti gli adempimenti tecnici e burocratici che devono essere effettuati in fase di verifica delle caratteristiche dell’immobile in occasione della vendita e fino alla fase di rogito.

Come si calcola la provvigione di un’agenzia immobiliare?

In realtà, non esistono delle tabelle vere e proprie per capire come si calcola la provvigione di un’agenzia immobiliare. Il compenso di un agente immobiliare varia da zona a zona ma, tendenzialmente, può oscillare tra il 3% e il 4% + Iva, ma nelle grandi città o in zone particolarmente richieste questa può anche superare il 5%, fino al 7 o addirittura al 10%.

Chi paga la commissione di un’agenzia immobiliare?

L’articolo 1755 del Codice Civile prevede che entrambe le parti della compravendita debbano pagare le provvigioni all’agente immobiliare, a meno che non siano stati presi accordi differenti che escludano uno dei due contraenti dal versamento della commissione nella quota di sua competenza.

Nello specifico, le provvigioni previste per il venditore e per l’acquirente sono diverse e si calcolano usando parametri differenti, ma se specificato a chiare lettere all’interno dell’accordo per il conferimento dell’incarico, è possibile stabilire a priori che una delle parti si faccia carico di entrambe le quote dovute per il lavoro di intermediazione che ha portato alla conclusione dell’affare.

In linea di massima, le provvigioni da pagare sia per la parte venditrice che acquirente sono comprese tra il 2 e 4% + Iva del prezzo di compravendita dell’immobile e comprendono anche il rimborso dei costi sostenuti dall’agenzia per tutte le attività strumentali poste in essere sino alla conclusione dell’affare e alla stipulazione del compromesso.

Le spese di mediazione sono detraibili, ma una volta o fino all’esaurimento delle stesse?

Ecco quanto chiarito dal Fisco.

Fisco Oggi, la rivista telematica dell’Agenzia delle Entrate, è stato domandato: “La spesa dell’agenzia immobiliare è detraibile una volta o fino all’esaurimento della stessa? Per esempio, per una provvigione di 8.000 euro + Iva posso detrarre per otto anni il 19% di 1.000 euro?”.

Il Fisco ha chiarito che “la detrazione del 19% dei compensi pagati a soggetti di intermediazione immobiliare (prevista dall’art. 15 – comma 1 – lett. b-bis) si applica su un importo non superiore a 1.000 euro e si esaurisce in un unico periodo di imposta (circolare dell’Agenzia delle Entrate n. 7/2021)”.

Quindi, le spese di mediazione sono detraibili su un importo non superiore a 1.000 euro e in un unico periodo di imposta.

Il Fisco ha poi ricordato che la detrazione della provvigione dell’agenzia immobiliare spetta all’acquirente che sostiene la spesa per l’acquisto dell’unità immobiliare da adibire ad abitazione principale.

I compensi per l’intermediazione devono essere indicati nell’atto di cessione dell’immobile e devono essere pagati con versamento bancario o postale o altri sistemi di pagamento tracciabili.

 

articolo tratto da www.idealista.it